Il ritiro sociale può essere inteso come un isolamento volontario che si verifica in risposta a stress psicologico, difficoltà relazionali o traumi. Spesso il ritiro sociale può evolvere in una forma cronica di solitudine o isolamento che influisce negativamente sul benessere psicologico e sulla qualità della vita dell’individuo e della sua rete relazionale più prossima. Uno stato di ritiro sociale è definito tale se perdura da almeno sei mesi, non andando a scuola o al lavoro ad eccezione di alcune uscite occasionali e in cui non si comunica con le persone al di fuori dei membri della famiglia (Koyama et al., 2010).
Per quanto riguarda il digitale va sottolineato che ritiro sociale e dipendenza da internet non coincidono: internet non è la causa della disconnessione e il ritiro nella rete spesso è un primo tentativo di risolvere un disagio non più sopportabile, cercando di far fronte ad una sofferenza che non si riesce a gestire. I ragazzi spesso trovano in rete l’unica possibilità di rimanere in contatto con la realtà esterna; attraverso i giochi online costruiscono e mantengono relazioni con gli altri; i personaggi e gli Avatar che utilizzano online danno loro modo di esprimersi simbolicamente e l’ambiente virtuale consente di anestetizzare vissuti di tristezza e solitudine. tenendo a distanza tollerabile le relazioni con gli altri, le angosce e il senso di inadeguatezza che ne deriva.
Il fenomeno ha anche in Italia un impatto ampio sulla società, creando una “frattura” tra individui e comunità. In Italia, sono stati avviati alcuni programmi di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole e tra le istituzioni sanitarie, per prevenire e trattare il ritiro sociale, in particolare per i giovani. Le politiche pubbliche e le campagne educative cercano di affrontare i fattori che contribuiscono a questo fenomeno, come l’ansia sociale e la solitudine digitale, promuovendo l’inclusione sociale e il supporto psicologico. Inoltre, le organizzazioni non profit e i gruppi di supporto offrono programmi di assistenza e consulenza per chi vive situazioni di isolamento sociale. In questa prospettiva culturale e comunicativa si colloca lo spettacolo “Fuori”. un progetto teatrale, ideato e messo in scena dagli attori ed educatori di Cipiesse energie educative, una cooperativa che ha all’attivo diverse esperienze di riflessione e approfondimenti sull’evoluzione del fenomeno del ritiro sociale in adolescenza rispetto al quale in Italia si stima una consistenza di almeno 100.000 casi (il disturbo è stato già oggetto di linea di indirizzo da parte della regione Emilia-Romagna approvate nell’anno 2022).
Il testo teatrale è l’esito di un’operazione di scrittura e di messa in scena di attori ed educatori della Cooperativa coinvolta nella prevenzione del disagio sociale ma anche attenta al sostegno e alla prevenzione del benessere sia personale che familiare. Protagonista della storia che rimane sempre all’esterno di una porta mai oltrepassata è Stefano, emblema dei tantissimi ragazzi che hanno deciso di non affrontare le relazioni sociali ma di chiudersi e in un loro micromondo. Al di là della porta ci sono le figure più prossime dal punto di vista relazionale e quelle più esterne ma altrettanto importanti per lo sviluppo di una futura adultità. Ci sono dunque le figure quindi familiari ma anche quelle appartenenti al mondo scolastico e alla società in genere. Ed è proprio a fronte della ricerca di questo dialogo che non troverà mai in Stefano un interlocutore che lo spettatore si coinvolge nella prospettiva di chi vive sulla sua pelle, drammaticamente, il ritiro sociale. Lo spettatore quindi è proiettato nella dimensione dell’isolamento, dell’insicurezza costitutiva e della incapacità di chi si sente appunto “fuori”..
Fuori è il primo spettacolo dedicato agli adulti (finora la compagnia si era dedicata a spettacoli per l’infanzia) e gode della collaborazione del regista Fabio Mangolini. Attori protagonisti dello spettacolo saranno Mauro incerti, Monica dell’Eva, Silvia stecco, Federica bigi, Ezio castagna.
L’evento è realizzato grazie al coinvolgimento di diverse istituzioni: il Dipartimento Sanità pubblica- Progetto Scuole che promuovono salute e il Servizio dipendenze patologiche dell’azienda Usl di Ferrara, USR ER Uff. VI ambito territoriale di Ferrara e la Prefettura di Ferrara all’interno del protocollo d’intesa per la prevenzione e la lotta dei fenomeni del bullismo e della devianza giovanile.
Lo spettacolo si rivolge ai docenti degli istituti di ogni ordine grado di Ferrara e provincia, ai professionisti sociosanitari, agli operatori delle aziende sanitarie di Ferrara e provincia ed è aperto al pubblico.
L’evento si aprirà con i saluti delle autorità e l’accoglienza sarà curata dagli studenti della scuola alberghiera e di ristorazione dello Ial Emilia-Romagna sede di Ferrara; al termine dello spettacolo è previsto un dibattito aperto al pubblico alla presenza di professionisti sanitari e degli attori della compagnia.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Lo spettacolo si terrà alla sala Estense alle ore 15:00 di giovedì 28 novembre 2024 a Ferrara.