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Patto sociale sull'utilizzo consapevole del tempo e delle tecnologie

21/11/2024

Terzo incontro con i genitori della società Vis 2008


Dopo il secondo incontro incontro tenutosi Lunedì 18 novembre, rivolto ai genitori di figli con età compresa tra gli 11 e i 14 anni della società di basket Vis 2008  e condotto da Matteo Carletti, sociologo, Nicola Crimaco, psicologo, si propone un terzo momento formativo di Alleanza Digitale

 il 2 dicembre dalle ore 19 alle ore 20,30

Si riprenderanno i temi dell’uso consapevole del tempo, del corpo e della tecnologia da parte dei giovani.
Condurranno l’incontro Matteo Carletti, sociologo e Nicola Crimaco, psicologo.

L’appuntamento è presso la sede del CSV Terre Estensi – Centro Servizi per il Volontariato sede di Ferrara, in via Ravenna 52.

Come mai tre incontri? Lo chiediamo a Giordano Barioni pedagogista e coordinatore del progetto Alleanza Digitale.

 Tre incontri erano stati pensati inizialmente per affrontare le parole chiave del progetto di Alleanza Digitale:  la dimensione dell’uso del corpo, dell’uso del tempo e dell’uso dello smartphone. Si entra quindi in una discussione di carattere educativo, nella quale i genitori sollevano il problema delle relazioni con i figli ed emergono i problemi e le sfide  della relazione con gli adolescenti. Dopo un primo incontro in cui è stato messo a fuoco il tema del digitale non come un tema non esterno, ma come dimensione all’interno del quale viviamo tutti, genitori compresi. Questo crea una complessità educativa molto forte.

Nel secondo incontro  si cerca di affrontare il tema dei tanti cambiamenti – non sempre chiari a un genitore – che attraversa   un adolescente, provando a fornire un minimo  di sostegno in termini di competenze. L’altro elemento è  la riflessione sulla relazione e sul significato che assume anche per il genitore. Chiaramente una volta iniziato questo tipo di itinerari l’apertura di ottica che viene offerta ai genitori li aiuta a porsi domande e quindi è positivo che ci sia stato chiesto anche questo terzo incontro. Vuol dire che pur nella fatica iniziale, i genitori iniziano un itinerario e cominciano a lavorare. A questo proposito vorrei sottolineare la necessità, l’utilità, il vantaggio dell’essere essere in presenza e con un gruppo abbastanza ristretto:  un gruppo di genitori di ragazzi che frequentano gli stessi ambienti, quindi con molti elementi di condivisione tra loro, diventa un elemento significativo di crescita e di attivazione del confronto.

In questo terzo incontro, sollecitato dagli stessi genitori,  probabilmente entreremo un po’ di più nel tema del come gestire regole all’interno di una dimensione dialogica e di una presenza genitoriale, segnata sia  per i ragazzini che per gli stessi genitori, dal problema del tempo.

 L’impostazione degli incontri quindi non è la classica conferenza, ma è un modello di esposizione con interazione… come possiamo definirlo: laboratorio?

Assolutamente, non c’è risposta più inutile di quella che arriva a una “non domanda”. È chiaro che il nostro intento – ed è il vantaggio, lo ridico, della presenza – è un ascolto diretto delle persone, un cercare di andare a lavorare sui problemi che oggettivamente pongono. Non diamo risposte,  non diamo ricette educative:  educare un figlio non è fare una torta. Cerchiamo di fare emergere invece le domande, di capirle insieme ai genitori. Sono tutti aspetti che aiutano piano piano un genitore ad orientarsi; la compresenza con gli altri genitori li aiuta a leggere il fatto che tante situazioni sono comuni e che ci sono degli elementi che attraversano la nostra struttura sociale, e vanno a caratterizzare-in modo diverso dall’esperienza originaria dei genitori-  la relazione con gli adolescenti oggi.

Quindi degli incontri orientativi da un punto di vista educativo che possono innescare, nel migliore dei casi, un’auto-riflessione e quindi anche la maturazione di scelte condivise tra  i genitori e i figli. Giusto?

Sì,  infatti cerchiamo sempre di suggerire delle piste di lavoro, anche perché il figlio, un adolescente, tra un anno sarà una persona diversa e quindi è inutile che io mi rifaccia alle regole o alle discussioni fatte un anno fa…Ecco, questa dimensione dell’essere in itinere è un po’ destabilizzante: l’adolescente la vive e non è che possa governarla,  invece per il genitore, che vorrebbe organizzare un po’ la sua vita, è sempre un po’ complesso stare davanti a questa continua variazione che può anche creare qualche momento di stanchezza, di disillusione. Però è anche vero che è questo il tema: imparare piano piano a stare a fianco di questi adolescenti. La struttura sociale di oggi che li vede bombardati di mille notizie crea “una pressione” sui ragazzi che si trasmette sui genitori, i quali a loro volta poi sono bombardati da altre notizie. In tutta questa complessità, cerchiamo di aiutare a recuperare uno spazio di uso coerente del corpo, di uso coerente del tempo e di buon uso del digitale . Continuiamo a dire che il digitale non è il problema, non è che eliminato il digitale tutto funziona bene, non è così. Il digitale è uno strumento che può aiutare, può essere molto utile, anzi è molto utile, fa tante belle cose ma è una macchina molto potente e bisogna imparare a guidarla

Ringraziando Giordano Barioni ricordiamo il prossimo appuntamento del  2 dicembre alle ore 19 presso la sede del CSV Terre Estensi – Centro Servizi per il Volontariato sede di Ferrara, in via Ravenna 52.